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Zafferano-#Profumi,#Colori #Gusto

Zafferano deriva dalla parola araba za῾farā,specie (Crocus sativus) è una pianta della famiglia delle Iridaceae, coltivata in Asia minore e in molti paesi del bacino del Mediterraneo. In Italia le colture più estese si trovano nelle Marche, in Abruzzo e in Sardegna; altre zone di coltivazione degne sono Umbria e in Toscana.

La storia della specie dove fa parte lo Zafferano deriva dalla mitologia,Croco era innamorato di una ninfa chiamata Smilace, ma non era corrisposto, gli dei allora tramutarono Croco in una pianta e in seguito anche la ninfa. Secondo altre fonti i due morirono insieme amandosi.

Bellissima varietà di zafferano

La pianta è una iridacea ed appartiene al genere Crocus di cui fanno parte circa 80 specie. La pianta adulta è costituita da un bulbo-tuberodi un diametro di circa 5 cm. Il bulbo contiene circa 20 gemme indifferenziate dalle quali si originano tutti gli organi della pianta, in genere però sono solo 3 le gemme principali che daranno origine ai fiori e alle foglie.Il fiore dello zafferano è un perigonio formato da 6 petali di colore violetto intenso.

#Coltivazione e vegetazione

La pianta dello zafferano si adatta molto bene ai climi caratterizzati da piovosità media non molto alta (300-400mm annui), tipica della Spagna e della Grecia.

Sopporta rigide temperature invernali, anche inferiori allo 0, i bulbi cominciano a soffrire solo quando si scende sotto i -12 °C. Il Crocus sativus tollera la neve e anche brevi periodi di gelo. Nel periodo estivo, quando la pianta si trova in fase di quiescenza, le alte temperature non creano alcun tipo di problemi al bulbo.

La pianta entra in stasi vegetativa nel periodo estivo compreso tra giugno e settembre. L'attività vegetativa rallenta durante l'inverno, per poi riprendere alla fine di marzo quando la pianta genera i nuovi bulbi. Da maggio le foglie cominciano gradatamente a essiccarsi, mentre a giugno i nuovi bulbi, accumulato il materiale di riserva, entrano in stasi vegetativa.

Durante il Medioevo nelle cucine dei nobili si utilizzava spesso lo zafferano perché, oltre a rendere i cibi particolarmente belli a vedersi, saporiti e digeribili, era anche simbolo di ricchezza. Il costo dello zafferano era particolarmente elevato: 500 grammi valevano a quel tempo quanto un cavallo!

Ciò che rendeva questa spezia tanto desiderabile per i nobili in cerca di uno status-symbol da sfoggiare erano quei filamenti che tingevano di sfumature d’oro tutto ciò che toccavano, annunciando ai commensali le indubbie fortune del padrone di casa. Di fatto le tavole più raffinate e i banchetti più importanti erano imbanditi con i cibi dorati con lo zafferano.

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