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Lattuga Lollo- #pOrtoGuaceto

Lattuga LOLLO! Lo so, non vedete l’ora di fare il trenino sulle note di Disco samba dei Two Man Sound, vero? Dai, mancano poche ore alla mezzanotte. Nel frattempo godetevi la Lollo. Chi è la Lollo? E’ una splendida lattuga. Vi viene in mente la Lollobrigida, arzilla novantenne? Fuochino. Non ci crederete ma pare che il nome di questa lattuga derivi proprio dal cognome della Gina. Secondo alcune fonti, infatti, furono i produttori di questa lattuga a chiamarla così.

A loro mododi vedere l’aspetto di questa lattuga richiamava proprio la chioma riccia di quella che all’epoca era considerata una delle più belle donne del mondo. Che cosa curiosa! Forse questa varietà è più conosciuta all’estero. In Puglia se ne producono centinaia di quintali quasi tutti esportati nel Nord Europa. Sapevate che siamo i primi produttori e consumatori europei di insalate? Vi segnalo la Lollo per diverse ragioni tra cui la presenza di oligoelementi nelle sue foglie.

Questo ortaggio è da tenere in considerazione anche per la sua facilità di coltivazione (ma fate attenzione a non sporcare le piante con la terra, i cespi potrebbero presentare fenomeni di marcescenza) e la buona conservabilità. Ora andiamo di corsa dal prode agri-chef-sperimentatore Valerio Tanzarella.

Caro Angelo, chiudo in bellezza grazie alla Lollo. La sua chioma alla Lollobrigida permette di preparare secondi belli da vedere (e buoni da mangiare). Diciamo che non passa inosservata quando la si porta in tavola. Tra l’altro esiste anche la varietà rossa, semplicemente stupenda. Il consigli di stasera è quello di usare la Lollo in abbinamento ad altre insalate così da arricchire la/le portate/portate non solo dal punto di vista visivo.

Come dicevi tu, ha un buon contenuto in oligoelementi e, per gli esperti, è una lattuga “rinfrescante”. Insomma, ci sono diverse ragioni per non lasciarsela scappare. E non dimenticate ciò che dice il saggio: “L’insalata deve essere ben salata, con poco aceto, e ben oliata”. Ci vediamo alla prossima aventura di sperimentazionr!.

Chi coltiva la sua terra si sazia di pane, chi insegue chimere è privo di senno. (Libro dei Proverbi, Antico Testamento)

Tratto dai post:

Profilo di Angelo Giordano Profilo di Valerio Tanzarella

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