KUMQUAT Ovvero il nostro amico cinesino. Come vedete è un agrume ed è conosciuto anche col nome di mandarino cinese. Stasera ne parliamo perché si tratta di una pianta che ci sentiamo di consigliare a chi, come noi, deve fare i conti con le difficoltà dovute alle sporadiche ma ormai sempre più ricorrenti gelate invernali. Il K., infatti, sopravvive anche quando le temperature scendono sotto lo zero. La pianta che vedete, ad esempio, è sopravvissuta ai -3 dell’anno scorso, anche grazie al fatto che è collocata in un posto in cui è riparata dai venti freddi.
In Europa è arrivata relativamente presto per mano di Robert Fortune, almeno questa è la versione più accreditata. Bello, ornamentale e tutto sommato poco esigente, produce i frutti che vedete in foto. Saranno commestibili? Bella domanda. Magari Valerio Tanzarella ci dirà qualcosa in più e sono certo che l’omino nero Ex Terra Srl - Società Benefit sarà ben disposto a darci qualche suggerimento utile nella gestione del cinesino.
Angelo, ma davvero intendi mangiare quegli strani agrumi? Se sì, fai estrema attenzione! Potresti trovarli buonissimi. Ed in effetti si tratta di un frutto ricercato e che può (io direi: deve!) essere mangiato così com’è, quindi non va sbucciato. Personalmente adoro i mandarini cinesi, ma questo poco conta. Quello che conta è che con i mandarini cinesi si possono ottenere ottime marmellate, rosoli e canditi. Allora procuratevi una pianta che potrete allevare anche in un vaso, meglio se bello grande. Con l’ausilio dell’omino nero Ex Terra Srl - Società Benefit non sbaglierete nulla.
Siamo alberi, Nives, piantati nel mondo per spargere seme, ma né tu né io abbiamo voluto sapere di questa fioritura. Ho messo alberi sul campo, storie ne ho scritte che se ne vanno in giro tra le mani, ma i semi della vita non li ho rimessi al mondo. Sono in debito, ho mancato in spargimento. (Erri De Luca)
Tratto dai post:
Profilo di Angelo Giordano Profilo di Valerio Tanzarella