Il profumo di autunno ci avvicina ancora di più a dei esemplari inesplorati per questa stagione spettacolare. Oggi usciamo dall'orto per presentare quello che, assieme alle castagne, è un po’ il simbolo dell'autunno: i funghi. Per la precisione quello che vi mostriamo è il Boletus Edulis, comunemente noto con il nome di porcino, per tanti considerato il re dei funghi.
Nonostante le temperature ci inducano a pensare che l'autunno sia lontano, sono bastate un paio di piogge per risvegliare quello che nel sottobosco dorme da oltre un anno. Passeggiare per boschi alla ricerca di questi strani esseri che non appartengono né al mondo animale né a quello vegetale è - a mio avviso - sempre un piacere per l'animo, che si rinverdisce ad ogni ritrovamento con il piacere della scoperta, ogni volta come se fosse la prima volta.
Premesso che nessuno riuscirà mai dal farmi desistere ad andar per boschi in cerca di funghi, mi rimane comunque il pallino di coltivare i porcini. Ha un ottima resa anche quando viene essiccato (è ben nota la sua commercializzazione ridotto in polvere o in frammenti secchi).
Gli antichi Romani chiamavano questi funghi Suillus per il loro aspetto generalmente tozzo e massiccio, e il termine porcino ne è l'esatta traduzione. Possono raggiungere facilmente grandi dimensioni: sono frequenti ritrovamenti di esemplari di peso superiore a uno o due chilogrammi.
L’ambiente è dove tutti noi incontriamo; dove tutti abbiamo un interesse comune; è l’unica cosa che tutti noi condividiamo. (Lady Bird Johnson)
Tratto dai post:
Profilo di Angelo Giordano
Profilo di Valerio Tanzarella