Luisa! Eh sì, Lusia, non Luisa. La posizione di una vocale, a volte, può fare la differenza. Nel nostro caso parliamo di una varietà di radicchio, radicchio variegato di Lusia per essere più precisi. Se pensate che sia una varietà rara e di difficile reperibilità siete fuori strada. Il Lusia è ormai disponibile anche attraverso i canali della GDO ma dalle nostre parti, ed in pieno campo, è un po’ una scommessa.
Castelfranco (Veneto) con i suoi oltre 33000 abitanti, è il terzo comune più popoloso della provincia di Treviso. Parlando di Treviso e dintorni, chi come noi tratta ortaggi e verdure, non può fare a meno di dire qualcosa sul radicchio. Anzi, meglio dire sui radicchi. In foto vedete una delle varietà che abbiamo deciso di testare nell'orto autunno-vernino.
I cespi ricordano molto quelli di un'altra varietà - che vedremo tra qualche giorno -, il variegato di Lusia che si differenza per una maggiore compattezza del cespo e per il colore decisamente meno chiaro, più verde e maggiormente variegato. Come detto nel post dedicato al variegato di Castelfranco, le condizioni pedo-climatiche che caratterizzano questa zona non sono particolarmente compatibili con una simile coltura o, meglio, occorre pazientare, osservare ed affinare le tecniche colturali per avere maggiori soddisfazioni in campo.
Anche in questo caso non ci possiamo lamentare per i risultati ottenuti ma proveremo comunque ad incrementare la produzione l’anno prossimo. Come prima esperienza possiamo dire che la coltivazione del variegato di Castelfranco non è stata semplicissima. Ovviamente non ci arrendiamo e siamo pronti a riprovare al prossimo ciclo colturale. Caparbietà a parte, come ci racconterà Valerio Tanzarella, vale davvero la pena coltivare questi gioielli.
Se ci si fermasse ad ascoltare il lavoro delle radici, chi riuscirebbe a dormire? (Fabrizio Caramagna).
Tratto dai post:
Profilo di Angelo Giordano Profilo di Valerio Tanzarella