CANDELA DI FUOCO! Mai fermarsi davanti all'apparenza. La regola universalmente valida, nell'orto diventa principio assoluto. Quella che potrebbe sembrare a prima vista una carota rossa è in realtà un ravanello. Per l'esattezza la varietà candela di fuoco. O meglio uno dei tanti ravanelli rossi a radice lunga che nel tempo sono stati riuniti sotto il nome comune di candela di fuoco.
Quello che compare in foto è stato selezionato in Polonia e non si è fatto spaventare dal nostroterreno piuttosto argilloso. Il colore, rispetto ad altri ecotipi (tipo italiano), è uniforme: un bel magenta, molto scuro. Il cuore risulta bianco e croccante, molto aromatico e poco piccante.
La coltivazione dà ottimi risultati su terreni sabbiosi e profondi, con bassa densità di semina se si vogliono ottenere pezzature più grandi. A tavola e in cucina, invece, i ravanelli possono aiutarci in diversi modi. Alcuni ce li racconta l'amico ortolano Valerio Tanzarella sul suo profilo.
Sicuramente forma e colore, insoliti per un ravanello, possono essere un ottimo strumento per creare assieme ad altri ortaggi fantasie di cruditè da servire a inizio pasto. Ottimo l'abbinamento con salsa tzatziki e paté di olive nere. Interessante anche la preparazione in agrodolce che ci consente di conservare in dispensa un po’ di ravanelli.
Curiosa invece - ma non l'ho ancora provata - la ricetta dei ravanelli in pastella fritti. Non appena sarà possibile mettere piede nell'orto, raccoglierò e proverò anche questa. Nel frattempo, qualcuno di voi ha già assaggiato i ravanelli fritti?
L’obiettivo finale dell’agricoltura non è la coltivazione di colture, ma la coltivazione e la perfezione degli esseri umani. (Masanobu Fukuoka).
Tratto dai post:
Profilo di Angelo Giordano Profilo di Valerio Tanzarella