Carote di Polignano! Come matite colorate, ordinatamente collocate in astucci seducenti, con ordine cromatico crescente dal più chiaro al più scuro, allo stesso modo e ugualmente irresistibili sono per grandi e piccini le carote di Polignano. Se però sulle matite era sufficiente per le maestre più perfide e le mamme più disperate mettere del peperoncino per far desistere dal vizio di mangiucchiare le estremità, per le carote di Polignano non ci sono speranze, sono troppo buone, anche senza alcun condimento.
Croccanti, dolci e profumate, alla julienne condite con olio d'oliva e aceto balsamico sono un contorno delizioso che porterà in tavola colore e benessere. Il provetto cuoco sperimentatore, Valerio Tanzarella forse, più correttamente, sperimentatore/fantasista, vi aspetta per qualche curiosità culinaria.
Come gustare queste splendide carote? Il mio modo preferito è il più semplice: crude, sgranocchiandole. Per chi si vuole cimentare nella preparazione di un piatto semplice ma inusuale, consiglio una ricetta sfiziosa: carote di Polignano con uvetta.
Per realizzarlo non dovete fare altro che procurarvi un tegame, tagliare le carote a fettine non troppo spesse, soffriggerle leggermente nel burro fuso (senza esagerare con la quantità) per poi aggiungere acqua q.b., un cucchiaio di brandy e farina q.b. Porre un coperchio sul tegame, far cuocere a fuoco lento per un quarto d'ora circa ed aggiungere l'uva passa in fine cottura. Ricetta gustosa e facile.
Non soltanto col suo lavoro, ma spesso anche col proprio sangue il contadino feconda la terra. (Léon Mirman)
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