TOPINAMBUR! Racchietto, bruttino. Eh sì, questo ortaggio non è il massimo dello splendore. Ma è tanto buono e a noi basta questo. Conosciuta con svariati nomi e coltivata ormai un po’ in tutti i continenti – o quasi –, questa pianta erbacea produce rizomi tuberosi ipogei (li vedete in foto) che sono utilizzati in cucina a mo’ di patata.
Esistono diverse varietà di topinambur. Alcune sono indicate per il consumo alimentare, altre per essere impiegate come ornamentali. E’ un ortaggio indicato per i diabetici visto che ha un indice glicemico basso e pare che abbia una serie di proprietà davvero degne di nota quali un effetto disintossicante e la capacità di rafforzare le difese immunitarie. Se è così, allora perché non coltivarlo?
Tra l’altro le piante di T. si adattano facilmente anche nei terreni “difficili”. Una accortezza importante è quella di intervenire con irrigazioni di sostegno nei periodi siccitosi. Ma veniamo ai piaceri del palato. Come consumarlo? A Valerio Tanzarella le risposte. All’omino nero Ex Terra Srl - Società Benefit il compito di fare ciò che è: un omino saggio.
E’ facile descrivere gli utilizzi culinari del topinambur perché, come diceva Angelo, in cucina è utilizzato a mo’ di patata. A tal proposito riporto ciò che scrive in un suo libro un noto giornalista nel settore enogastronomico: “I topinambur, come le patate, si abbinano a tutto. E tutte le ricette con le patate si possono fare con i topinambur”.
Ora che lo sapete, non vi resta che sperimentare procurandovi ortaggi possibilmente freschi e assolutamente non importati (controllato sempre il paese di origine!), meglio, molto meglio se coltivati da voi stessi.Cosa avrà da aggiungere l’omino nero Ex Terra Srl - Società Benefit?
Vagheggiano come una età di Saturno l’antica civiltà contadina. Chi la rimpiange, non l’ha mai conosciuta. (Cesare Marchi)
Tratto dai post:
Profilo di Angelo Giordano Profilo di Valerio Tanzarella