CAVOLFIORE VIOLETTO DI SICILIA! Bello, colorato, buono, salutare e ricco di antiossidanti. Direttamente dalla provincia di Brindisi, ecco a voi il cavolfiore Violetto siciliano. No, non mi sono sbagliato. Brindisi non è una provincia siciliana ma è qui che abbiamo i nostri orti sperimentali, ed è qui che coltiviamo ortaggi che - ancora sotto forma di semi - ci arrivano da ogni angolo del pianeta.
I semi del cavolfiore V., nel caso di specie, ci sono stati donati da amici che vivono nella provincia di Catania. Qui Antonio e Simona hanno messo su una piccola azienda agricola collegata ad un gruppo di acquisto a Km 0, e tra le tante produzioni orticole autunno-vernine il cavolfiore Violetto la fa da padrone.
Anche qui al Nord (il concetto di relatività torna sempre) i risultati in campo sono stati eccellenti e, dopo appena un centinaio di giorni dal trapianto, abbiamo iniziato a raccogliere questi meravigliosi ortaggi. Belli, bellissimi ma soprattutto salutari e buoni, come detto in apertura di post. Per saperne di più, non vi resta che "seguire" l'omino nero Ex Terra Srl - Società Benefit e e l'omone beige Valerio Tanzarella.
E' sufficiente vedere la foto per poter affermare oggettivamente che questo ortaggio è tanto bello. Grandi foglie nervose – come si diceva un tempo - dall'intenso verde deciso proteggono timidi corimbi vivacemente viola che è simbolicamente il colore del mistero, della magia e della metamorfosi.
Direi che c’è materiale più che sufficiente per creare nuove ricette. Ne suggerisco due in particolare. La prima è quella utile alla preparazione di un risotto “alchimia” realizzato, ovviamente, a partire dal cavolfiore violetto arricchito con gorgonzola al mascarpone e noci.
La seconda ci permette di realizzare “arancini fantasma” preparati con riso lesso, cavolfiore violetto, scamorza affumicata e polvere di pomodoro. Il procedimento è semplice ed intuitivo per chi ha un minimo di dimestichezza con i fornelli.
Le tecnologie di produzione agricola veramente affidabili sono quelle che sono sostenibili nel lungo periodo. Devono evitare l’erosione, l’inquinamento, il degrado ambientale e lo spreco di risorse. (Eliot Coleman)
Tratto dai post:
Profilo di Angelo Giordano Profilo di Valerio Tanzarella