CASCITEDDHA O CALIMERA! O chissà quanti altri nomi per una delle varietà di fico più conosciute nella zona Sud della Puglia. Basta infatti attraversare il Salento per scoprire la miriade di nomi con cui si indica questa pianta capace di produrre fioroni e fichi davvero gustosi. Nella foto potete vedere un fico eccessivamente compresso a causa della maturazione avanzata.
I frutti sono immediatamente distinguibili anche grazie alle numerose screpolature che aumentano di dimensioni in maniera proporzionale alla maturazione. Quella che vi presentiamo stasera è una varietà tradizionale che mi sento di consigliare e che con i suoi siconi dalla caratteristica pigmentazione può abbellire i vostri spazi verdi, seppur limitati. Da notare che i fichi della Casciteddha hanno un unico ma importante limite. Quale? Ce lo dirà Valerio Tanzarella.
Eh sì, un limite non da poco direi. La tradizione delle nostre parti insegna che i fichi possono diventare delle ottime scorte alimentari per l’autunno e l’inverno. Per fare ciò occorre però seccare i frutti in maniera tale che la loro conservabilità sia garantita. Col Calimera i tentativi potrebbero risultare vani.
La polpa, infatti, mal si presta all'essiccazione in quanto ha un contenuto acquoso maggiore rispetto ad altre varietà. Cosa vuol dire tutto ciò' Semplice, che dovremo fare il sacrificio di consumare le caschiteddhe fresche tralasciando l'idea di fare scorte di prodotto secco. Poco male, supereremo il dolore mangiando.
Enjoy!
Sono sicuro che se vivessi in campagna per sei mesi diventerei un tipo così semplice, che nessuno si accorgerebbe più di me. (Oscar Wilde)
Tratto dai post:
Profilo di Angelo Giordano Profilo di Valerio Tanzarella