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La Patata (novella)- #pOrtoGuaceto !

PATATA (NOVELLA) DI GALATINA! Cultivar precoce (anzi precocissima), la patata di Galatina (Lecce) è ideale per la produzione di patate novelle. Si tratta di un ortaggio davvero delizioso che, dapprima inserito nell'elenco dei prodotti tradizionali pugliesi, ha infine ottenuto la D.O.P. A voler essere precisi dovremmo chiamarla più correttamente patata Sieglinde di Galatina. Come si può intuire dal nome, singu (vittoria), linde (dolce, gentile), l'origine di questo ortaggio non è proprio pugliese.

Nasce infatti in Germania (Bassa Sassonia) attorno agli anni '30 del Novecento e si stabilisce poi sulla costa ionica dopo la Seconda grande guerra. Patata buongustaia, già all'epoca aveva apprezzato la bellezza della Puglia. Oggi viene coltivata sopratutto nella zona di Ugento, Melissano, Matino e Galatina, tutte cittadine in provincia di Lecce. Come le altre patatine novelle che non hanno completato la maturazione, presenta buccia molto tenera, quasi una pellicina.

Di forma ovoidale con polpa giallastra e croccante, mantiene la consistenza anche dopo la cottura, caratteristica molto apprezzata dai tedeschi che rimangono i primi importatori. La peculiarità di questo ortaggio resta il sapore, particolarmente dolce e delicato, appunto linde. Quando si parla di sapore si parla di cucina e quindi non mi resta che passare la parola al nostro agri-cuoco, come direbbero i tedeschi bauer-koch Valerio Tanzarella.

Caro Angelo, visto che parliamo di patate novelle non possiamo esimerci dal consumarle in un modo che adoro ma che fa storcere il naso ai salutisti: arrostite sotto la cenere. E' un lusso che ormai si possono concedere coloro che hanno un camino e che sanno come interrompere, almeno per un po', uno stile di vita frenetico. La cottura sotto la cenere richiede tempo, pazienza e sapiente osservazione.

Forse il modo migliore per raggiungere l'agognato obiettivo è quello di avvolgere singolarmente ogni patata nella carta stagnola e poi riporle in un angolo del camino in un punto in cui vi è cenere ma anche carboni ardenti, di quelli che sì, scottano, ma quanto basta. Se poi si è in compagnia della persona o delle persone giuste, il rito della cottura – che consumato davanti al fuoco riporta alla mente ricordi ancestrali - cristallizzerà il tempo trasformandolo in un ricordo diafano e quindi immortale.

Nello spazio in cui vive un cacciatore possono vivere dieci pastori, cento contadini e mille giardinieri. (Alexander von Humboldt)

Tratto dai post:

Profilo di Angelo Giordano Profilo di Valerio Tanzarella

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