RAPA BIANCA LODIGIANA "Ravanei, remulass, barbabietul e spinass." L'allegro motivetto popolare, ripreso e degnamente reinterpretato negli Anni '70 dal trio Cochi, Pozzetto e Jannacci, ci ricorda la vocazione orticola della Lombardia, terra da sempre giacimento di biodiversità che col passare degli anni è stata erosa sempre più. Ma anche stasera vogliamo pensare solo positivo e vi presentiamo un altro ortaggio, questa volta diffuso a Lodi e dintorni: la rapa bianca.
Sembra un ravanello gigante, vero? Un tempo era molto diffusa ma poi, con l'arrivo dei nuovi ortaggi dall'Ammer'ca, la rapa bianca ha conosciuto un decisivo declino. Negli ultimi anni non sono pochi gli appassionati, i ristoratori ed i coltivatori che la stanno riscoprendo. Fanno bene. Questo ortaggio è molto ricco di calcio ma è degno di nota anche il suo contenuto in vitamine e antiossidanti. Si trova bene in terreni non compatti che non devono essere necessariamente ricchi di nutrienti.
L'importante è fare una buona lavorazione prima della semina, il resto vien da sé. Ma anche le irrigazioni sono importanti e devono essere abbastanza costanti. Sapete chi è costante in cucina? Eh sì, avete indovinato: l'agri-chef. Ha prelevato dall'orto un po' delle nostre rape bianche. Non so che fine abbiano fatto. Ce lo racconterà Valerio Tanzarella, agri-serial-eater di ortaggi.
Eh sì una ricetta degustativa, puoi dirlo forte Caro Angelo: sono un agri-serial-eater di ortaggi. Mi vanto di aver assaggiato tutto ciò che coltiviamo. E' la degna ricompensa per il nostro lavoro, non credi? Con queste splendide rape ho preparato una crema che ha accompagnato i crostini di pane abbrustoliti sulla brace.
Credetemi, si può fare in una manciata di minuti. Occorre mondare gli ortaggi, tagliarli a pezzi, saltarli in padella aggiungendo gli odori che più ci piacciono. Io, ad esempio, ho utilizzato alcuni pezzettini di tabasco secco, aglio, due micro-foglioline di menta spontanea, un po' di polvere di basilico e un pizzico di timo. Fatto ciò, con un minipimer, ho ottenuto una crema. Ovviamente spalmabile. Il resto del racconto? Mah, si compone di gusto e sapore non usuale. Buona sperimentazione a chi si vorrà cimentare nella realizzazione di questa ricetta.
Pane e vino son la salute del contadino.
Tratto dai post:
Profilo di Angelo Giordano Profilo di Valerio Tanzarella