CAROTA DI SANT’IPPAZIO Ecco una chicca salentina rispolverata e rilanciata in Internet da Francesca Casaluci e dal team di studiosi BiodiverSO del prof. Pietro Santamaria. Signore e signori, o se preferite signori e signore, ecco a voi la carota di Sant’Ippazio, il Santo di cui si sa pochissimo. Conoscete Tiggiano? Non è un signore ma una cittadina in provincia di Lecce. E’ proprio nel suo circondario che si coltiva questa varietà locale di carota. Come potete vedere, il colore vira da un giallo intenso ad un viola scuro.
Ciò è dovuto ad alcuni fattori, in primis la maturazione. Da notare che questa carota risulta più delicata delle “cugine” reperibili comunemente nei mercati. Volete qualche altro dettaglio? Rivolgetevi con fiducia a Valerio Tanzarella ed all’omino intento a seminare. Chi è questo omino? E’ lui, sempre lui: Ex Terra Srl - Società Benefit, quello con i semi in mano.
Angelo, vorrei aggiungere qualche dettaglio in più ma chi me lo fa fare se è reperibile in rete – come hai anticipato tu - un articolo superlativo di Francesca Casaluci (team di studiosi del progetto "BiodiverSO" del prof. Pietro Santamaria) sull'argomento?
Ora mi rivolgo a chi, come me, tollera poco il monitor del PC e preferisce leggere su carta.
Fate uno sforzo e cliccate su questo link: http://biodiversitapuglia.it/storia-della-carota-viola-tig…/ e poi su questo: http://biodiversitapuglia.it/storia-della-carota-viola-tig…/ Potrete apprendere non solo la storia strettamente intesa della carota ma anche un avvincente racconto delle tradizioni ed usanze della nostra terra.
Mi ricevi come il vento la vela. Ti ricevo come il solco il seme. (Pablo Neruda)
Tratto dai post:
Profilo di Angelo Giordano Profilo di Valerio Tanzarella